Otricoli. Dove la natura incontra la storia.
Nel sud dell’Umbria, al confine con la Sabina, Otricoli è un territorio in cui la natura non è semplice paesaggio, ma racconto vivo, radicato nella terra e nella memoria. Un mosaico fatto di acque, colline, boschi e fossili antichi, da esplorare lentamente, a piedi o in bicicletta, tra sentieri CAI, cammini spirituali e nuovi progetti di valorizzazione ambientale.
Già selezionato dall’UNWTO – Upgrade Program Best Tourism Villages e beneficiario del Bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, Otricoli investe oggi in un turismo integrato, sostenibile e rigenerativo, dove cultura, natura e comunità si intrecciano.
L’Area Archeologica, il Centro per la biodiversità e il Tevere
All’interno dell’Area Archeologica di Ocriculum, accanto alle vestigia dell’antica città romana, sta nascendo un Centro per la Biodiversità in collaborazione con l’Università della Tuscia: un progetto che metterà in rete natura e cultura, con percorsi immersivi, attività educative e spazi per la ricerca scientifica. Un luogo dove il passato dialoga con il presente e la tutela ambientale diventa esperienza condivisa.
Il fiume Tevere, colonna d’acqua del paesaggio
Elemento dominante del paesaggio di Otricoli, il fiume Tevere accompagna l’evoluzione del territorio da millenni. Fu via di commercio per i Romani e anima liquida di Ocriculum, che sorgeva proprio sulle sue rive. Con il suo corso sinuoso ha modellato colline e pianure, accogliendo anche l’affluente San Vittore, lungo il quale nacque la città romana.
È in programma un progetto di navigabilità dolce, con barche da fiume e itinerari turistici fluviali, che renderanno il Tevere nuovamente protagonista della fruizione sostenibile del territorio.
Il Bosco di Vallefredda: tra natura, educazione e memoria
A pochi chilometri dal centro storico, il Bosco di Vallefredda è un’oasi verde di oltre 85.000 mq di proprietà comunale. Situato in località Pareti, ospita un sentiero attrezzato di circa 850 metri, con 8 pannelli didattici dedicati alla biodiversità, percorribile anche con l’ausilio di audioguide e videoguide fornite dal Comune.
Il bosco è attrezzato per la sosta con fontanella, tavoli, panche, barbecue. La leggenda narra che in questa selva sorgesse un’antica area sacra, testimone del profondo legame tra spiritualità e natura.
Il paesaggio montano, confine vivo dell’Umbria
I monti Cosce (1114 m), San Pancrazio (1028 m), Vasciano (925 m) e Ventatoio (909 m) costituiscono il confine naturale orientale tra Umbria e Sabina. Più in basso, tra boschi e alture, si adagiano Calvi dell’Umbria e Poggio di Otricoli. Proprio Poggio sorge su un colle di formazione pliocenica, dove affiora il retico, il terreno più antico dell’Umbria, con rocce liassiche ricche di fossili marini come gasteropodi e branchiopodi, già descritti dall’erudito Terenzi alla fine dell’Ottocento.
Cammini, sentieri e percorsi da vivere
Il territorio di Otricoli è attraversato da numerosi sentieri CAI, ed è parte della tappa 3 del Cammino dei Protomartiri Francescani (da Calvi a Narni), itinerario che intreccia spiritualità, natura e storia.
Per chi ama la bici, il percorso cicloturistico Via dell’Acqua – Ciclovia del Fiume Nera collega il Lago di San Liberato al Porto dell’Olio sull’antico tracciato del Tevere, tra acque lente, vegetazione fluviale e paesaggi d’altri tempi.
Un invito a scoprire l’Umbria più meridionale, dove la natura non fa solo da cornice, ma accompagna ogni passo con la sua voce profonda.